Inferno 1861 è un viaggio tra i fantasmi che riempono le nostre vite, tutto ambientato durante la stessa notte di luna piena.
Inferno 1861 non è un fumetto per tutti, ma sa parlare a qualsiasi lettore senza mezzi termini. Dopo un inizio caotico in cui il presente viene intervallato da brevi flashback, si entra nel vivo di una storia che porta con sé le piaghe di un'Italia unita solo sulla carta. Ben resi i dialoghi, spesso proposti nei dialetti locali, discreto il risvolto mefistofelico che avrei ulteriormente approfondito, molto consono il finale che regala all'opera di Marotta la giusta cassa di risonanza.
Un fumetto atipico e feroce, perfetto per quei lettori che cercano l'inferno in centottanta pagine. http://leggiamo-blog.blogspot.com
Inferno 1861 è una riflessione sul nostro passato, grattando la spennellata di urbanità che ci copre esce fuori tutta la brutalità che abitava l'italia al tempo dei nostri bisnonni.
Il fumetto è nato a partire dalla visione di una prima scena, quella nel pozzo. Tutto il resto della storia è stata l'impalcatura per renderla credibile. Poi la scena non ha trovato posto nel libro.
Davvero sorprendente la/il graphic novel di Daniele Marotta, presidente e insegnante dell’Accademia del Fumetto di Siena. Innanzitutto per il tratto sporco, aspro, molto più aggressivo che nel suo precedente Superzelda: la vita disegnata di Zelda Fitzgerald, uscito qualche anno fa per Minimum Fax. Un tratto funzionale certamente ai contenuti e alle atmosfere di questa storia da incubo che mescola in modo originalissimo Risorgimento e horror, le atrocità perpetrate dai soldati del neonato Regno d’Italia nei confronti dei contadini del Meridione e i sanguinari rituali dei satanisti, i rimorsi che arrivano dal passato tormentato del protagonista e le visioni che gli giungono dal regno dei morti. Marotta ha definito Inferno 1861 “un incrocio tra Il marchese del Grillo ed Hellboy”, ma questi due modelli – sebbene tutt’altro che campati in aria – hanno al loro interno comunque una piccola/grande percentuale di commedia che qui non c’è. Qui ci sono rabbia, rancore, orrore, buio, una violenza selvaggia da macellai, stupro. Vengono alla mente semmai certi episodi di Hellblazer, certe fantasie macabre di Clive Barker, i racconti più “neri” della Scapigliatura ottocentesca. Riferimenti autorevoli a parte, Inferno 1861 è un fumetto assolutamente da non perdere, un vero gioiello inatteso che dà lustro alla piccola Effequ e conferma il grande talento di Daniele Marotta. www.mangialibri.com